false Ho Ucciso L'Odio di Davide Giusti | Presentazione
“Qualunque sarebbe stata la sentenza finale, io il dottor Davide Giusti, avrei ucciso il mio vicino, così avevo deciso, ucciderlo sarebbe stato come perdonarlo.”
PERCHÉ TANTO ODIO?
I TRAILER DEL ROMANZO

LA COLONNA SONORA DEL ROMANZO
ANNABELL GARDEN
LA BIBLIOGRAFIA
Il sangue dei vinti - Giampaolo Pansa

Il sangue dei vinti - Giampaolo Pansa

Podgora - Franco Minusso

Podgora - Franco Minusso

EDITRICE BURATTINI

Storie di burattini che pensano di essere uomini o marionette che si ritengono persone.

Siamo tutti un pò burattini o marionette.

La scintilla della nostra umanità è flebile.

La società è un unico grande teatro dove miriadi di fili e mani ci afferrano privandoci della libertà.

I comportamenti, le scelte e persino i pensieri sono indotti e prevedibili.

Il principio di responsabilità è una maschera che non entra più in scena.

Il mondo è pieno di personaggi perfidi pronti a sfruttare le debolezze altrui e questi personaggi siamo noi stessi, pur ritenendo il contrario.

Solo l’ironia e la satira ci salvano ripristinando l’ingenuità e l’illusione, il sorriso dell’intelligente.

Solo le allegorie e le metafore possono allargare la nostra visuale oltre l’orizzonte imposto, spostandolo all’infinito, molto al di là del prevedibile.

In questo teatro l’eroe è l’abusivo, colui che si districa tra mille fili e legacci per affermare la sua diversità. Predilige la scienza come filosofia, la medicina come metafora, l’arte come linguaggio, le parole e le immagini come discorso, la musica come relazione, il racconto come giudizio.

“Caro Burattino, se leggerai questa lettera vorrà dire che sei uscito, e se sei arrivato fin qui, forse hai voglia di andare un po' più lontano. Ricordi il nome della città, vero? Zijuataneho… Spero proprio che tu venga. Ricorda: la speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose… Spero che questa lettera ti trovi, e ti trovi bene. Il tuo amico Marionetta”

(da “Le ali della libertà”)

Chi è il burattino?

Esistono due tipi di burattini: il burattino e il Burattino.

Il primo è la classica vittima di una società ingiusta e manipolatrice che illude ma in realtà priva le persone della libertà fin dai primi istanti della vita. Il burattino riceve fili manipolativi e costrittivi al passaggio di ogni fase importante della sua crescita fino a diventare un semplice oggetto. Una sorta di Pinocchio al contrario: da persona a pezzo di legno.

Il secondo è il vero Burattino quello con la B maiuscola. Non ritiene di essere stato privato della libertà anzi pensa di esercitarla pienamente, come se fosse lui il burattinaio, Mangiafuoco. In realtà è la semplice riproduzione di un cliché, di pensieri altrui, di comportamenti estranei a cui si costringe e costringe. Il Burattino non esprime nulla di sè se non la propria nullità. Applica modelli e regole come fossero la bibbia e non la gabbia o i fili che si lega e stringe da solo. E’ a questa seconda tipologia che si rivolge in particolare la nostra attenzione.

Ridere!

La società odierna è talmente intrisa di bugie, false informazioni, ipocrisie manifeste, sciocchezze sbandierate ed hanno tutti il naso talmente lungo e ingombrante da non permettere più il riconoscimenti dell’onesta verità o degli eroici accadimenti.

I burattini inciampano nelle loro proboscidi, nei fili che li legano aggrovigliandosi e si espongono al ludibrio popolare gratificando il desiderio ancestrale di sbellicarsi dalle risa. Grazie dunque ai burattini, protagonisti di mirabolanti storie tragicomiche che le parole proveranno a fissare sulla pellicola dei nostri racconti.

ATTI PROCESSUALI

Video che documentano lo stalking

Sintesi dei video, con sottotitoli

Sintesi di alcuni dei video che seguono, con sottotitoli

 

Video 1 – lancio delle zucche

Video girato il 9 gennaio 2011 il giorno in cui lo Stalker decise di passare dalla violenza verbale a quella fisica lanciando delle zucche ornamentali contro la sig.ra Tamborrino Annamaria fortunatamente senza colpirla. Il video è confuso ma mostra con chiarezza il Ferrari che urla e offende ripetutamente la sig.ra Tamborrino fuori dalla porta di casa.

In un fotogramma è possibile vedere la mano sinistra del Ferrari (il dettaglio del lato è importante perché dimostra la perfetta funzionalità del braccio sx del Ferrarri che poi dirà di avere avuto su quella spalla un urto con la porta di casa nostra che gli sarebbe stata sbattuta contro) che prende una delle zucche per lanciarla. La sig.ra Tamborrino è in casa nel bagnetto protetta dalle inferriate della finestra.

 

Stalking condominiale – video 2 – lancio delle zucche

Video girato dal dr Guasti davide il 9 gennaio 2011 subito dopo il lancio delle zucche. Scopo del video mostrare le dimensioni delle zucche e alcuni dei frammenti raccolti in bagno da mio figlio Piergiorgio a dimostrazione della volontà di nuocere all’integrità fisica della sig.ra Tamborrino oggetto del lancio.

 

Video 3, 4 e 5 – Pallavolo e accetta



Si tratta di tre video girati da Munari Alessandro (età all’epoca 16 anni) sui fatti accaduti il 5 maggio del 2011. I video hanno una qualità eccezionale e da soli avrebbero permesso al nostro caro Maresciallo di S.Ilario di fare diagnosi di Stalking invece questi si prodigò in un misero tentativo di capovolgere il significato delle immagini.

Lasciamo però a voi l’onore di verificare di persona e confrontare la vostra idea con quanto scritto dal Maresciallo.

I video evidenziano i seguenti elementi a carico dello Stalker:

  • Complesso di persecuzione dimostrato dalle parole rivolte a Micucci Emanuele accusato di avere uno “sguardo di sfida” e dai continui riferimenti alle risate dei ragazzi che non erano più che sorrisi esprimenti più l’imbarazzo e l’eccitazione per la situazione anomala e surreale in cui si trovavano piuttosto che scherno verso il Ferrari
  • Abitudine alla minaccia come strumento di intimidazione:
    Minaccia di “prendere un accetta”
    Minaccia di essere indotto alla “rabbia cattiva”
    Minaccia di “non tirare troppo la corda che poi si rompe”
  • Tendenza ad assumere un doppio atteggiamento di minaccia e circuizione falsamente compiacente
  • Tendenza all’offesa dimostrata dalla parola “maniaca” rivolta alla sig.ra Tamborrino Annamaria
  • Mistificazione ossia la manipolazione e alterazione dei fatti
  • Dimostrata dalla negazione delle parole appena pronunciate “non ricordo”
  • Propensione al monologo ripetitivo e ossessivo su alcune cose che vengono più volte ripetute
  • Ideazione ossessiva legata in questo caso all’ordine ossia alla richiesta di rimuovere quel poco di sabbia che dal cumulo presente sulla nostra proprietà deborda sul suolo cortilivo in un contesto di evidente ordine complessivo
  • Avversione ossessiva verso la padrona di casa Tamborrino Annamaria che viene insultata (“maniaca”), dileggiata (“cosa fai vai al Pronto Soccorso” sapendo che vi si era appena recata per uno stato ansioso indotto dai fatti dei giorni precedenti) e minacciata (“non tirare troppo la corda che si spezza”)
  • Atteggiamento prepotente dimostrata dal desiderio di dettare legge sullo spazio comune dimostrando un chiaro atteggiamento di invadenza che oltrepassa di gran lunga le normali regole condominiali
  • Reazione sproporzionata rispetto al fatto in sè, ossia il gioco a pallavolo dei ragazzi che appare contenuto, svolto molto lontano dalle abitazioni in un contesto assolutamente legittimo e privo di qualunque elemento di disturbo
  • Personalità complessa e assai particolare in cui il riferimento all’”accetta” e alla “rabbia cattiva” appaiono per lo meno inquietanti
  • Ottimo stato della spalla sinistra con cui il sig Ferrari chiude il proprio portone del garage manifestando l’assenza di lesioni in atto e l’assenza di esiti significativi che nel caso di lesioni tendinee appaiono assai caratteristici. Direste mai che la spalla sinistra del Ferrari è affetta da esiti invalidanti di un trauma vilento?
  • Assoluta indifferenza per la presenza di minorenni tra cui in particolare tutti e tre i miei figli che il Ferrari sa bene che di fronte a Ufficiali Pubblici non avrebbero comunque più credito delle sue parole, come infatti avvenne presso la Stazione dei CC di S.Ilario nonostante i video a loro disposizione. Perché secondo voi?

 

Video 6 – Minacce nell’orto

Video registrato nell’orto il 12 maggio del 2011 dal dr Guasti con un orologio da polso con un ottima qualità dell’audio che mostra un monologo di 40 minuti circa dello Stalker Giulio Ferrari in cui manifesta completamente la sua vera natura, come se si spogliasse nudo completamente e non potesse più nascondere nulla della propria bruttezza.

Dal video emergono i seguenti elementi:

  • Le offese rivolte alla moglie del dr Guasti A. (“pazza” e “polifemo”) e a suo suocero (“pazzo”)
  • Le offese riferite alla moglie del Ferrari (BA) nei riguardi di uno dei miei figli (“stronzo”) che evidenzia una sindrome ossessiva persecutoria di entrambi i coniugi (Patologia Familiare)
  • La minaccia di “infilarsi” nella questione del sig. Mantici (in realtà Mantini) che corrisponde alla denuncia penale in essere (ora archiviata) presso la Procura di Mantova e per la quale il dr Guasti era seguito dall’Avvocato Bignardi di Mantova indicato dall’Assicurazione Zurigo dallo stesso stipulata (RCP). Il sig. Ferrari dichiara di possedere le fotocopie di documenti riservati, di averle avute da un conoscente che lavora presso la Zurigo di Bologna e indica la via, corretta, in cui questa risiede, di volersene servire per diffamare il dr Guasti, di conscerne perfettamente il contenuto (riferimento all’occhio a cui il sig Mantini ha riportato la lesione e riferimento alla regione lombare di cui il dr Guasti si è occupato nella circostanza). Alcuni elementi di questa questione sono confusi ma il Ferrari dimostra di avere avuto sotto mano il documento cui fa riferimento. Come mai questo documento non è mai stato chiesto dal Maresciallo di S.Ilario?
  • Il tono minaccioso di tutta la conversazione
  • La nota tendenza a sviluppare lunghi e macchinosi monologhi con idee fisse e ripetitive
  • L’avversione verso la moglie del dr Guasti
  • La tendenza a interpretare fatti di assoluta normalità come “dispetti” quando il sig. Ferrari riferisce dell’abitudine della moglie del dr Guasti di parcheggiare nell’area delle sig. Gatti e di scendere insieme alla nostra cagnolina che, libera, percorre insieme a lei il tratto cortilivo comune
  • La tendenza a considerare “offese” di grande rilevanza alla sua persona considerazioni ovvie come quella che un adulto non può introdursi nella casa di un altro in presenza di minorenni senza il consenso dei proprietari-genitori
  • La tendenza a dire delle cose e a negare subito dopo di averle dette (es. “stronzo” a mio figlio)
  • La minaccia di estendere la sua influenza negativa su amici e conoscenti compreso il ragazzo di mia figlia, Davide D’Amore (“figlio di Claudio e della Betti”)

 

Video 7 – Sotto al portico

Video registrato sempre il 12 maggio del 2011 dal dr Guasti sotto il portico di Casa poco dopo, 10-15 minuti, il video precedente nell’orto.

Il Ferrari, resosi conto di avere riferito elementi delicati e inopportuni sul suo contatto presso la Zurich di Bologna che gli aveva fornito le fotocopie dei documenti riservati, suona alla nostra porta ed inizia una seconda conversazione a cui era presente il dr Guasti e la moglie di cui ci preme sottolineare:

  • L’atteggiamento da “padrone” sulla proprietà comune
  • L’atteggiamento ricattatorio nei nostri confronti relativamente alla possibilità di soddisfare alcuni dei nostri desideri (“palizzata” e “canestro”) espressi tramite lettera del nostro Avvocato indirizzata al proprietario della casa, sig. Paterlini Simone
  • L’apparente accordo con il proprietario sulla condotta prepotente e intimidatoria da tenere nei nostri confronti “decido io, lo hanno già deciso”
  • La minaccia di comprare la casa in cui alloggia da affittuario per mettervi persone poco raccomandabili “libici o mafiosi” assoldati per “rompere le palle ai Guasti”
  • La tendenza a cambiare versione nel giro di pochi minuti
  • L’apprezzamento sostanziale sul livello di educazione dei miei figli e sul loro comportamento
  • La tendenza ossessiva a esprimere valutazioni e giudizi su ogni aspetto della nostra vita familiare (“fai ridere quando trasporti le piante per tua moglie”)

La sentenza del tribunale di Reggio Emilia

CONSIGLI UTILI

Cosa fare per difendersi dallo stalking

Atti persecutori

Quando vi sembrerà di trovarvi vittima di un azione di stalking avrete bisogno di qualcuno che vi aiuti prima di tutto a capire se effettivamente si tratta di Stalking e vi aiuti a sporgere la PRIMA DENUNCIA.

I nostri consigli sono:

  1. documentatevi sulla rete e cercate siti indipendenti non istituzionali come il nostro che ragiona nel vostro interesse per farvi un idea generale delle questioni. I siti Istituzionali sono sicuramente utili ma si caratterizzano inevitabilmente per l’uso di una logica appunto “istituzionale” in cui è doveroso indicare percorsi predefiniti che spesso non coincidono con quelli più efficaci.
  2. CERCATE UN AVVOCATO che si occupi esclusivamente di Diritto Penale e che abbia una buona reputazione presso la Procura (il Tribunale); questo passaggio è in assoluto il più importante per cui prendetevi il tempo che ci vuole per una scelta ponderata. Solo l’Avvocato infatti è la figura professionale che ragiona nel vostro interesse. Solo un Avvocato Penalista “di peso” ossia con una forte reputazione professionale nell’ambiente giudiziario potrà ottenere che la vostra pratica venga presa seriamente in considerazione e non venga invece semplicemente archiviata come avverrà nella stragrande maggioranza dei casi. I fatti oggetto delle vostre denunce infatti saranno di per sé anche banali e dunque inevitabilmente passibili di veloce archiviazione a meno che non vengano inseriti e inquadrati da persone competenti in un ambito giuridico proprio ossia del reato 612-bis
  3. NON rivolgetevi ai Carabinieri in prima battuta, sarebbe un errore grossolano che anche noi abbiamo commesso. L’Arma non ha la competenza per comprendere questi reati e la prima determinazione che essi assumono, in genere a voi sfavorevole, è poi quella che portano avanti indipendentemente dai fatti e con “fastidioso e patologico” spirito di corpo. NON sottovalutate però l’Arma perché in ogni caso sarà la Caserma del vostro paese a vedersi attribuito l’incarico di svolgere le necessarie indagini che nella maggior parte dei casi svolgeranno solo sommariamente. Cercate dunque un qualche conoscente che vi introduca nell’ambiente e vi presenti al Maresciallo della Caserma. Non dimenticate che potete depositare le vostre denunce in una qualunque Caserma ma in ogni caso queste poi confluiranno presso la Stazione del vostro paese. Non dimenticate che può essere anche il vostro Avvocato a depositare le vostre denunce presso i Carabinieri. Una volta definito un “buon” rapporto con il vostro Maresciallo potrete depositare le successive denunce con tranquillità.
  4. Se proprio volete rivolgervi direttamente ed in prima battuta alle Forze dell’Ordine allora è meglio che vi rechiate in Questura ossia dalla Polizia. La Polizia è maggiormente predisposta a comprendere queste situazioni ed è il Questore che, in caso di reiterazione, può ammonire formalmente il presunto Stalker e questo “ammonimento” se ripetuto può determinare l’allontanamento del reo che però nell’ambito condominiale è una questione piuttosto complessa e di difficile applicazione.
  5. ricordate che avete 3 mesi di tempo per depositare la vostra prima denuncia

Condotte reiterate

La DENUNCIA è la sola vostra arma. Sono le denunce che definiscono il quadro accusatorio. Dovete denunciare ogni atto persecutorio, ogni molestia, ogni offesa senza timore alcuno. Il reato è definito dal numero degli atti più che dalla loro qualità. E’ più importante la quantità di denunce piuttosto che la gravità delle azioni condotte contro di voi. E’ anche importante l’intervallo temporale entro cui depositare le denunce. Potete aspettare 3 mesi prima di depositare la vostra prima denuncia ma poi le successive vanno prodotte in sequenza rapida senza vincoli particolari. Il buon senso dice che 3 denunce in 3 mesi complessivi può già configurare con chiarezza il reato di stalking.

Stalking condominale

REGISTRATE TUTTO quello che potete, ogni contatto con lo Stalker. Dotatevi di un agile sistema di videoregistrazione. Esistono orologi da polso, chiavette dell’auto e altri dispositivi adatti allo scopo. Potete utilizzare anche il cellulare ovviamente ma lo Stalker si accorgerà di essere ripreso e modificherà il suo comportamento. Trattandosi di soggetti spesso anziani non hanno dimestichezza con i moderni sistemi di videoregistrazione. Nel nostro caso la registrazione effettuata con un orologio da polso è stata fondamentale per dimostrare la reale personalità del vicino, appartenente persona rispettabilissima. Lo Stalker si comporterà in un modo con voi quando sarete soli e in un altro quando sarete in presenza di altre persone nonché davanti ai Carabinieri. E’ fondamentale dimostrare la “patologia” dei comportamenti del vostro vicino nonché la uni direzionalità delle azioni violente.

Se ritenete che i Carabinieri non stiano compiendo adeguatamente il loro dovere registrate anche le conversazioni che avrete in Caserma perché oltre alle denunce che definirete insieme a loro e su cui non hanno possibilità d’interferire essi saranno chiamati a esprimere un giudizio su di voi e sulla archiviabilità della vostra denuncia ed in tal caso sì potranno esercitare il loro giudizio.

SCRIVETE una relazione di tutto quello che capiterà con dovizia di particolari, date e orari. In questo modo avrete già pronte le vostre denunce e il materiale da fornire al vostro Avvocato.

Stalking e litigio condominale

NON RISPONDETE MAI ALLE PROVOCAZIONI. Non rispondete alla violenza con la violenza. Lo Stalker è in genere in vantaggio rispetto a voi perché programma i suoi attacchi inoltre si tratta spesso di persone intelligenti che sapranno sfruttare le vostre reazioni contro di voi anche presso i Carabinieri. Il primo atto “violento” contro di voi sarà difficile da digerire e vi potrà scappare una reazione ma dopo questo il nostro consiglio è di attuare con grande consapevolezza e determinazione un atteggiamento “non violento”. Ricordate sempre che i Carabinieri hanno tutto l’interesse a gestire un “litigio” che è da considerarsi come normale e banale relazione tra persone che vivono a stretto contatto piuttosto che preoccuparsi di capire se vi siano gli estremi per un reato più gravoso come quello dello Stalking. L’assenza di reazione violenta è ciò che definisce l’unidirezionalità delle azioni e di conseguenza la sua natura persecutoria.

Nel nostro caso ad esempio dopo il nostro titubante ed iniziale ricorso ai Carabinieri ci siamo ritrovati con una denuncia per lesioni personali (mia moglie avrebbe colpito la spalla del vicino con una porta) completamente costruita a tavolino. Non meravigliatevi anzi preparatevi ad una eventualità del genere e non scoraggiatevi. La nostra impressione è che la registrazione “passiva” di denunce false siano una “sorta di prassi” nell’azione delle Stazioni dei Carabinieri. Si tratta chiaramente di un atto intimidatorio che lascia il tempo che trova, confidate solo ed esclusivamente sul vostro Avvocato. L’unica soluzione dello Stalking è giuridica.

Lo Stalker

Prendete informazioni sul passato del vostro persecutore. Troverete conforto ai vostri sospetti e potrete documentare precedenti episodi conflittuali a suo carico. Non perdete però troppo tempo in quest’azione. L’importante è per voi capire fino a che punto di violenza tale individuo si sia mai spinto. Ciò vi aiuterà a quantificare il rischio a cui siete esposti o sono esposti i vostri familiari.

Non contate sulla comprensione di amici, parenti o del contesto sociale in cui vivete. Solo voi sarete gli oggetti degli atti persecutori, nessuno vedrà nulla nella stragrande maggioranza dei casi e anche se vedessero qualcosa comunque non comprenderebbero il quadro angosciante complessivo.

Non contate sull’aiuto economico di nessuno per lo stesso motivo di cui sopra. Fate bene i conti economici.

NON ABBIATE PAURA DI CAMBIARE CASA perché la priorità è sopravvivere, è lavorare per sostenere se stessi e la famiglia in un momento di grave difficoltà e questo va fatto in condizioni di tranquillità ragionevole. Non abbiate paura di andarvene, non è disonorevole, è per il bene della vostra famiglia e dei vostri figli ma non fatelo prima di avere documentato ogni cosa come descritto sopra e per il tempo minimo perché si possa definire lo Stalking. Nel nostro caso ad esempio dal momento in cui è arrivato il vicino che si è immediatamente manifestato, al momento in cui siamo scappati di casa, sono passati 9 mesi circa. Se però consideriamo il periodo acuto dello stalking ossia dal primo grave atto violento contro di noi sono passati solo 5 mesi.

Ansia, paura, qualità di vita

CERTIFICATE tutto quello che potete ricorrendo allo Psichiatra per le certificazioni necessarie sul vostro stato di salute mentale che vi garantisco sarà compromessa molto più di quel che inizialmente poteste pensare. Io personalmente mi sono reso conto di quanto fossi coinvolto dalla situazione ingravescente solo quando sono scoppiato a piangere come un bambino di fronte allo Psichiatra da cui mi ero recato.

Recatevi almeno una volta in Pronto Soccorso nella immediata prossimità di un evento persecutorio a documentare il grave stato di disagio in cui versa tutta la vostra famiglia. Non temete di farlo anche perché il vostro vicino farà altrettanto.

Trovate il modo di documentare le alterazioni alla vostra qualità di vita con lettere, mail o scritti di altro tipo. Ad esempio una lettera al vostro datore di lavoro per spiegare lo stato d’animo con cui affrontate il lavoro e le eventuali ricadute professionali, una mail ad un amico, una lettera di rinuncia ad un corso di musica o pittura che frequentavate da qualche tempo.

I nostri errori

PREMESSA (Giuridicamente Vergini): prima del gennaio 2011 non abbiamo mai avuto la necessità di entrare in una Caserma per sporgere una Denuncia, non avevamo un nostro Avvocato, non avevamo alcuna dimestichezza di giurisprudenza civile o penale, non eravamo mai stati in un Aula di Tribunale né da un Giudice di Pace. Come Medico e Chirurgo (la Chirurgia Vertebrale è la mia principale attività) solo in una circostanza mi ero dovuto recare in Caserma, sempre nel mio Paese, per ricevere la comunicazione di una Denuncia sporta nei miei confronti per una questione di cui riferirò altrove. Questo è particolarmente importante perché proprio su questo fatto il Vicino, venutone “stranamente” a conoscenza, mi ricattò!

Gli errori più gravi che abbiamo commesso:

  1. RIVOLGERCI AI CARABINIERI: nell’immediatezza del primo fatto violento, lancio di oggetti contro un membro della famiglia, ci siamo recati ingenuamente, su consiglio di mio Padre (Professore Universitario) e previo appuntamento telefonico, dal Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di S.Ilario. Il colloquio è stato piacevole e ci ha dato l’impressione di essere ascoltati. Non ci siamo fatti presentare da nessuno e non abbiamo calcato i pavimenti della Caserma preoccupandoci di vestirci in modo elegante né di esplicitare le nostre professioni (Medico Chirurgo e Insegnante). Questo è stato un errore! Come da protocollo il Maresciallo ha convocato il nostro Vicino che essendo più avvezzo a scenari di questo tipo si è presentato in ghingheri e con il suo consolidato fare da ex Dirigente di una Multinazionale. Richiamati a secondo (e ultimo!) colloquio col Maresciallo le cose sono subito cambiate. Il Maresciallo in tale occasione ci riferì di una “mano” di mia moglie che avrebbe colpito, nell’occasione del fatto violento sopra riportato, la spalla del Vicino. Essendo Medico ricordo molto bene questo dettaglio che mi parve da subito molto strano. Il Maresciallo ci tranquillizzò ma solo a parole perché da allora e per 5 anni non abbiamo più avuto l’onore di poter interloquire con lui. Il Maresciallo da quei colloqui si formò l’idea che la vittima fosse il Vicino e tale idea indirizzò tutte le sue determinazioni. Consiglio: non fate l’errore di presentarvi ingenuamente dal Maresciallo senza la presentazione di qualcuno, un conoscente comune o il vostro Avvocato.
  2. LA SCELTA DEL PRIMO AVVOCATO: non avendo un Avvocato ci facemmo consigliare da colleghi e amici. La scelta ricadde su un comune amico di miei colleghi di lavoro. Le prime denunce furono sporte col suo aiuto e la sua consulenza. Il suo contributo fu però soprattutto di tipo psicologico che nelle fasi iniziali di queste vicende è davvero molto importante. Lo Stalking è un reato apparentemente semplice ma in realtà assai complesso da gestire e richiede una importante esperienza nel campo della Giustizia Penale se non altro per i percorsi da seguire, gli uffici da frequentare e le azioni meno formali da intraprendere. Decidemmo di cambiare Avvocato nel momento in cui ci trovammo di fronte alla archiviazione della nostra prima denuncia e alla difficoltà che il nostro Avvocato manifestò nell’avere un colloquio con il Procuratore che aveva archiviato la pratica. In seguito avremmo appreso che l’Opposizione all’Archiviazione che avevamo, con lui, presentato era stata depositata presso l’Ufficio sbagliato e quindi non considerata. Consiglio: prendetevi il tempo necessario per scegliere un Avvocato con esperienza e reputazione consolidata in ambito Penale. La scelta di Avvocato inesperto vi farà risparmiare qualche soldo ma sarà la vostra condanna.
  3. L’IMPAZIENZA: essendo vergini in materia di Giustizia e Sicurezza ed essendo degli incurabili idealisti pensavamo che in tempi ragionevoli i Responsabili della Sicurezza e della Giustizia avrebbero capito ogni cosa e preso i provvedimenti conseguenti per garantire sicurezza e giustizia. Mettetevi l’animo in pace da subito. Per avere Giustizia ci abbiamo messo 5 anni. Per avere sicurezza siamo dovuti scappare di Casa dopo 5 mesi.

Le scelte vincenti

Le scelte che ci hanno permesso di vincere alla fine sono state:

  1. LE VIDEOREGISTRAZIONI: abbiamo presto compreso che per quanto amici e conoscenti esprimessero la loro solidarietà in realtà non capivano nulla di ciò che ci stava accadendo. Il materiale videoregistrato è sempre utilizzabile in ambito Giuridico e non ha bisogno di nessuna autorizzazione. La registrazione di atti persecutori è implicitamente lecita e non viola la privacy di nessuno. Non lasciatevi intimidire da inutili paure di infrangere la legge perché questo vi limiterà nella raccolta di elementi a voi utili. Il vostro Stalker è infinitamente oltre la Legge più di voi. La cosa assurda è che per quanto le videoregistrazioni mostreranno con evidenza le vostre ragioni queste verranno riconosciute solo col tempo. Non pensiate che i Carabinieri visualizzino subito, come dovrebbero, i vostri filmati né che li capiscano. Prima che un Giudice visualizzi i vostri video potrebbero passare anni. Alla fine saranno i vostri video a garantire la vostra buona fede, l’assenza di vostre reazioni, l’unidirezionalità delle violenze e dunque la diagnosi di Stalking e con essa la vostra vittoria. Dopo che il nostro Avvocato ebbe depositato i video prodotti, nel corso della Prima Udienza dal Giudice di Pace, alla presenza del nostro Vicino e del suo Avvocato, questi, ossia lo Stalker, decise di non presentarsi più a nessuna delle successive udienze tanto dallo stesso Giudice di Pace quanto presso il Tribunale. L’assenza del vostro Stalker è già in sé indice della vostra ragione e vi spianerà la strada verso la vittoria. Consiglio: recatevi in un negozio attrezzato per attività di protezione e videosorveglianza nonché attività investigative e fatevi consigliare l’oggetto più adatto a voi (orologio, chiavetta x auto, occhiali ecc…). Nel nostro caso fu l’orologio a darci le maggiori soddisfazioni.
  2. L’ABBANDONO DELLA CASA: abbandonare la casa è stata una scelta dolorosissima ma giusta e inevitabile. Potrebbe addirittura succedere che dobbiate vendere l’appartamento del condominio dove alloggiate. Non vi rammaricate né drammatizzate questa eventualità perché ci sono infinite altre bellissime soluzioni abitative che vi aspettano. Sono momenti difficili e dovete avere la tranquillità per portare avanti la vostra attività lavorativa e seguire le pratiche legali. Portate pazienza alcuni mesi, il tempo di raccogliere le prove poi andatevene perché non potete tenere voi stessi e a vostra famiglia per 5 anni in un ambiente inquinato, violento, insano che potrebbe alterare il vostro equilibrio mentale per sempre costringendovi ad assumere farmaci dannosi da cui potreste diventare dipendenti. Consiglio: cercate un appartamento presso familiari o in affitto e trasferitivi ma solo dopo avere raccolto le prove necessarie.