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Storie di burattini che pensano di essere uomini o marionette che si ritengono persone.
Siamo tutti un pò burattini o marionette.
La scintilla della nostra umanità è flebile.
La società è un unico grande teatro dove miriadi di fili e mani ci afferrano privandoci della libertà.
I comportamenti, le scelte e persino i pensieri sono indotti e prevedibili.
Il principio di responsabilità è una maschera che non entra più in scena.
Il mondo è pieno di personaggi perfidi pronti a sfruttare le debolezze altrui e questi personaggi siamo noi stessi, pur ritenendo il contrario.
Solo l’ironia e la satira ci salvano ripristinando l’ingenuità e l’illusione, il sorriso dell’intelligente.
Solo le allegorie e le metafore possono allargare la nostra visuale oltre l’orizzonte imposto, spostandolo all’infinito, molto al di là del prevedibile.
In questo teatro l’eroe è l’abusivo, colui che si districa tra mille fili e legacci per affermare la sua diversità. Predilige la scienza come filosofia, la medicina come metafora, l’arte come linguaggio, le parole e le immagini come discorso, la musica come relazione, il racconto come giudizio.

Chi è il burattino?
Esistono due tipi di burattini: il burattino e il Burattino.
Il primo è la classica vittima di una società ingiusta e manipolatrice che illude ma in realtà priva le persone della libertà fin dai primi istanti della vita. Il burattino riceve fili manipolativi e costrittivi al passaggio di ogni fase importante della sua crescita fino a diventare un semplice oggetto. Una sorta di Pinocchio al contrario: da persona a pezzo di legno.
Il secondo è il vero Burattino quello con la B maiuscola. Non ritiene di essere stato privato della libertà anzi pensa di esercitarla pienamente, come se fosse lui il burattinaio, Mangiafuoco. In realtà è la semplice riproduzione di un cliché, di pensieri altrui, di comportamenti estranei a cui si costringe e costringe. Il Burattino non esprime nulla di sè se non la propria nullità. Applica modelli e regole come fossero la bibbia e non la gabbia o i fili che si lega e stringe da solo. E’ a questa seconda tipologia che si rivolge in particolare la nostra attenzione.
Ridere!
La società odierna è talmente intrisa di bugie, false informazioni, ipocrisie manifeste, sciocchezze sbandierate ed hanno tutti il naso talmente lungo e ingombrante da non permettere più il riconoscimenti dell’onesta verità o degli eroici accadimenti.
I burattini inciampano nelle loro proboscidi, nei fili che li legano aggrovigliandosi e si espongono al ludibrio popolare gratificando il desiderio ancestrale di sbellicarsi dalle risa. Grazie dunque ai burattini, protagonisti di mirabolanti storie tragicomiche che le parole proveranno a fissare sulla pellicola dei nostri racconti.
Quando vi sembrerà di trovarvi vittima di un azione di stalking avrete bisogno di qualcuno che vi aiuti prima di tutto a capire se effettivamente si tratta di Stalking e vi aiuti a sporgere la PRIMA DENUNCIA.
I nostri consigli sono:
La DENUNCIA è la sola vostra arma. Sono le denunce che definiscono il quadro accusatorio. Dovete denunciare ogni atto persecutorio, ogni molestia, ogni offesa senza timore alcuno. Il reato è definito dal numero degli atti più che dalla loro qualità. E’ più importante la quantità di denunce piuttosto che la gravità delle azioni condotte contro di voi. E’ anche importante l’intervallo temporale entro cui depositare le denunce. Potete aspettare 3 mesi prima di depositare la vostra prima denuncia ma poi le successive vanno prodotte in sequenza rapida senza vincoli particolari. Il buon senso dice che 3 denunce in 3 mesi complessivi può già configurare con chiarezza il reato di stalking.
REGISTRATE TUTTO quello che potete, ogni contatto con lo Stalker. Dotatevi di un agile sistema di videoregistrazione. Esistono orologi da polso, chiavette dell’auto e altri dispositivi adatti allo scopo. Potete utilizzare anche il cellulare ovviamente ma lo Stalker si accorgerà di essere ripreso e modificherà il suo comportamento. Trattandosi di soggetti spesso anziani non hanno dimestichezza con i moderni sistemi di videoregistrazione. Nel nostro caso la registrazione effettuata con un orologio da polso è stata fondamentale per dimostrare la reale personalità del vicino, appartenente persona rispettabilissima. Lo Stalker si comporterà in un modo con voi quando sarete soli e in un altro quando sarete in presenza di altre persone nonché davanti ai Carabinieri. E’ fondamentale dimostrare la “patologia” dei comportamenti del vostro vicino nonché la uni direzionalità delle azioni violente.
Se ritenete che i Carabinieri non stiano compiendo adeguatamente il loro dovere registrate anche le conversazioni che avrete in Caserma perché oltre alle denunce che definirete insieme a loro e su cui non hanno possibilità d’interferire essi saranno chiamati a esprimere un giudizio su di voi e sulla archiviabilità della vostra denuncia ed in tal caso sì potranno esercitare il loro giudizio.
SCRIVETE una relazione di tutto quello che capiterà con dovizia di particolari, date e orari. In questo modo avrete già pronte le vostre denunce e il materiale da fornire al vostro Avvocato.
NON RISPONDETE MAI ALLE PROVOCAZIONI. Non rispondete alla violenza con la violenza. Lo Stalker è in genere in vantaggio rispetto a voi perché programma i suoi attacchi inoltre si tratta spesso di persone intelligenti che sapranno sfruttare le vostre reazioni contro di voi anche presso i Carabinieri. Il primo atto “violento” contro di voi sarà difficile da digerire e vi potrà scappare una reazione ma dopo questo il nostro consiglio è di attuare con grande consapevolezza e determinazione un atteggiamento “non violento”. Ricordate sempre che i Carabinieri hanno tutto l’interesse a gestire un “litigio” che è da considerarsi come normale e banale relazione tra persone che vivono a stretto contatto piuttosto che preoccuparsi di capire se vi siano gli estremi per un reato più gravoso come quello dello Stalking. L’assenza di reazione violenta è ciò che definisce l’unidirezionalità delle azioni e di conseguenza la sua natura persecutoria.
Nel nostro caso ad esempio dopo il nostro titubante ed iniziale ricorso ai Carabinieri ci siamo ritrovati con una denuncia per lesioni personali (mia moglie avrebbe colpito la spalla del vicino con una porta) completamente costruita a tavolino. Non meravigliatevi anzi preparatevi ad una eventualità del genere e non scoraggiatevi. La nostra impressione è che la registrazione “passiva” di denunce false siano una “sorta di prassi” nell’azione delle Stazioni dei Carabinieri. Si tratta chiaramente di un atto intimidatorio che lascia il tempo che trova, confidate solo ed esclusivamente sul vostro Avvocato. L’unica soluzione dello Stalking è giuridica.
Prendete informazioni sul passato del vostro persecutore. Troverete conforto ai vostri sospetti e potrete documentare precedenti episodi conflittuali a suo carico. Non perdete però troppo tempo in quest’azione. L’importante è per voi capire fino a che punto di violenza tale individuo si sia mai spinto. Ciò vi aiuterà a quantificare il rischio a cui siete esposti o sono esposti i vostri familiari.
Non contate sulla comprensione di amici, parenti o del contesto sociale in cui vivete. Solo voi sarete gli oggetti degli atti persecutori, nessuno vedrà nulla nella stragrande maggioranza dei casi e anche se vedessero qualcosa comunque non comprenderebbero il quadro angosciante complessivo.
Non contate sull’aiuto economico di nessuno per lo stesso motivo di cui sopra. Fate bene i conti economici.
NON ABBIATE PAURA DI CAMBIARE CASA perché la priorità è sopravvivere, è lavorare per sostenere se stessi e la famiglia in un momento di grave difficoltà e questo va fatto in condizioni di tranquillità ragionevole. Non abbiate paura di andarvene, non è disonorevole, è per il bene della vostra famiglia e dei vostri figli ma non fatelo prima di avere documentato ogni cosa come descritto sopra e per il tempo minimo perché si possa definire lo Stalking. Nel nostro caso ad esempio dal momento in cui è arrivato il vicino che si è immediatamente manifestato, al momento in cui siamo scappati di casa, sono passati 9 mesi circa. Se però consideriamo il periodo acuto dello stalking ossia dal primo grave atto violento contro di noi sono passati solo 5 mesi.
CERTIFICATE tutto quello che potete ricorrendo allo Psichiatra per le certificazioni necessarie sul vostro stato di salute mentale che vi garantisco sarà compromessa molto più di quel che inizialmente poteste pensare. Io personalmente mi sono reso conto di quanto fossi coinvolto dalla situazione ingravescente solo quando sono scoppiato a piangere come un bambino di fronte allo Psichiatra da cui mi ero recato.
Recatevi almeno una volta in Pronto Soccorso nella immediata prossimità di un evento persecutorio a documentare il grave stato di disagio in cui versa tutta la vostra famiglia. Non temete di farlo anche perché il vostro vicino farà altrettanto.
Trovate il modo di documentare le alterazioni alla vostra qualità di vita con lettere, mail o scritti di altro tipo. Ad esempio una lettera al vostro datore di lavoro per spiegare lo stato d’animo con cui affrontate il lavoro e le eventuali ricadute professionali, una mail ad un amico, una lettera di rinuncia ad un corso di musica o pittura che frequentavate da qualche tempo.
PREMESSA (Giuridicamente Vergini): prima del gennaio 2011 non abbiamo mai avuto la necessità di entrare in una Caserma per sporgere una Denuncia, non avevamo un nostro Avvocato, non avevamo alcuna dimestichezza di giurisprudenza civile o penale, non eravamo mai stati in un Aula di Tribunale né da un Giudice di Pace. Come Medico e Chirurgo (la Chirurgia Vertebrale è la mia principale attività) solo in una circostanza mi ero dovuto recare in Caserma, sempre nel mio Paese, per ricevere la comunicazione di una Denuncia sporta nei miei confronti per una questione di cui riferirò altrove. Questo è particolarmente importante perché proprio su questo fatto il Vicino, venutone “stranamente” a conoscenza, mi ricattò!
Gli errori più gravi che abbiamo commesso:
Le scelte che ci hanno permesso di vincere alla fine sono state: